I dati della ricerca dell’organismo pastorale della Cei presentata presso la Pontificia Università Gregoriana tracciano un quadro a tinte fosche dei meccanismi di protezione internazionale. Monsignor Felicolo: “Abbiamo il dovere di restituire a queste persone giustizia e umanità”
Diritto di asilo a rischio in Italia e in Europa, mentre nel mondo aumenta il numero delle persone costrette a migrare, a causa di guerre e cambiamento climatico. È la fotografia che emerge dall’ottava edizione del rapporto annuale sul diritto d’asilo di Fondazione Migrantes, presentato a Roma presso l’aula magna della Pontificia Università Gregoriana.
Popoli in cammino
Ad animare la costruzione del volume, dal titolo “Popoli in cammino… senza diritto d’asilo” (Editrice Tau 2024, pp. 424, euro 20) è stata un frase di Papa Francesco, pronunciata durante l’Udienza generale del 28 agosto 2024: «Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave». Da qui l’urgenza — sottolineata nella presentazione da monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore generale della Fondazione Migrantes — che «questo lavoro possa aiutare a rendersi conto di chi sono le persone verso cui si stanno attuando veri crimini di “lesa umanità”», come ha definito all’inizio di questo mese il Papa tutte le forme di schiavitù moderna, in particolare la tratta di esseri umani. «Sono crimini – ha aggiunto Felicolo – che non possiamo più solo “registrare”. E sono persone alle quali abbiamo il dovere di restituire giustizia e umanità».
130 milioni di persone in fuga
Secondo la ricerca, alla fine del 2023 il numero di persone in fuga da guerre, violenze e persecuzioni a livello mondiale ha superato i 117 milioni e saranno oltre 130 milioni — riferisce l’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati — le persone bisognose di protezione a fine 2024. Di queste, più di 68 milioni rimangono all’interno del proprio Paese, mentre i rimanenti cercano protezione e sicurezza passando il confine. Il 69%, si sposta in Paesi confinanti e solo una piccola parte decide di intraprendere una delle pericolose rotte migratorie verso l’Europa. La carenza di canali di ingresso legali aumenta, inoltre, il pericolo corso dai migranti durante il viaggio nel tentativo di raggiungere luoghi sicuri. Tra il 2023 e i primi nove mesi del 2024, sono stati poco più di 520 mila gli ingressi irregolari in Europa, mentre le richieste d’asilo presentate nello stesso periodo sono state più di 1,5 milioni. Il primo Paese per richiedenti registrati nel 2023 è ancora una volta la Germania (329 mila, + 51%), seguita da Spagna, Francia e Italia. I principali Paesi d’origine delle persone che cercano rifugio nell’Ue, sono Siria e Afghanistan, il che apre scenari preoccupanti, dopo il temporaneo congelamento delle richieste di asilo dei siriani, deciso in questi giorni, a seguito della caduta di Bashar al-Assad.